Chi più chi meno. Ma tutte le regioni d’Italia hanno compreso l’importanza di essere presenti su Facebook e su Twitter, sui quei social network che tanto fanno per il turismo. Perché le notizie, le informazioni, le offerte passano prima di tutto da qui e si diffondono, a macchia d’olio, come in una sorta di passa parola virtuale. E chi meglio riesce nell’impresa di coinvolgere “amici” e “follower”, beh ha tutto di guadagnato. Alla quinta edizione del BTO (Buy Tourism Online) 2012 che si è tenuta poche settimane fa a Firenze è stata presentata un’indagine messa a punto da Blogmeter, un gruppo di specialisti attivi sul fronte dell’internet intelligence, del natural language processing e del media research, volta a identificare le regioni e le aziende italiane di promozione turistica più attive sui social network.
Le regioni più all’avanguardia sono il Trentino, la Sicilia e la Toscana grazie ai siti Visit Trentino, Visit Sicily (nella foto) e Visit Tuscany. La pagina che ci porta alla scoperta di Trento e dintorni vanta una community molto dinamica: sono infatti più 290mila le interazione create sulla pagina Facebook dagli oltre 61mila fan. L’account Facebook di Visit Sicily è numericamente il più seguito: vanta infatti 133.240 amici. Subito dietro di piazza la toscana che raggiunge quota 126.812 fan.
Sul fronte Twitter, invece, il profilo con più successo è quello di Marche Turismo, che è ben orgoglioso dei suoi 10mila follower. Ma i numeri non sono tutto: il premio per la miglior comunicazione spetta in questo campo a Turismo Emilia Romagna, che pubblica contenuti su Twitter con regolarità, i quali hanno raggiunto (tra menzioni, retweet e quant’altro) un pubblico potenziale vastissimo, che si calcola intorno ai 9 milioni di utenti.
Facebook e Twitter sono diventati ormai un modo giovanile, all’avanguardia per entrare in contatto con potenziali viaggiatori, per fornire spunti e per organizzare eventi. E la capacità di saper attrarre, saper coinvolgere è senza ombra di dubbio un punto a proprio vantaggio. I viaggiatori non vogliono solo essere spettatori, vogliono essere protagonisti e avere un ruolo nei viaggi della loro vita. E’ questa una lezione che piano piano tutte le aziende e le Regioni d’Italia stanno imparando.