Questo tira e molla sembra non finire mai. Liquidi sì, liquidi no: le norme per i bagagli a mano sui voli aerei continuano a cambiare. Una notizia di qualche mese fa piazzava all’aprile del prossimo anno la data di scadenza della legge che dal 2006 impone nessun liquido nei bagagli a mano, a patto che non sia contenuto in mini confezioni da massimo 100 ml e appositamente rinchiuso in una bustina trasparente e mostrato, a chi di dovere, al momento del passaggio sotto i metal detector.
Beh, la Commissione Europea ha fatto retro-front: fino ad almeno il 2014 la norma resterà in vigore. La cancellazione di questa limitazione entro l’aprile del prossimo anno è stata considerata da Bruxelles troppo precipitosa e di conseguenza troppo rischiosa. Nonostante i progressi fatti per controllare la sicurezza dei liquidi e nonostante i nuovi tecnologici scanner la commissione ritiene che i liquidi possano costituire ancora oggi una grave minaccia per l’aviazione civile e per la sicurezza dei cittadini, a tal punto che preferisce aspettare prima di dare il via libera.
Mossa guidata dalla prudenza, visti i precedenti. La legge che limita il trasporto di liquidi a bordo, infatti, non era nata per un capriccio, ma applicata nel novembre 2006, come risposta a un tentativo di attacco terroristico. Nell’agosto dello stesso anno, infatti, gli aeroporti britannici di Londra, Manchester e Glasgow erano stati presi di mira da terroristi, che volevano portare a bordo dell’aereo dispositivi nascosti all’interno di bottigliette di bevande dall’aspetto molto simile al Gatorade. Il piano fu sventato da un blitz antiterrorismo messo in atto dai servizi segreti britannici, ma quel giorno rimase nella storia come il giorno che cambiò il trasporto aereo. Per tutti coloro che attendono il giorno del via libera, c’è ancora da aspettare. Per la felicità, tra l’altro, dei duty free, gli unici che da questa legge ci guadagnano e ci continueranno a guadagnare. Tant’è.