Inizierà ad Amsterdam il prossimo 18 aprile e per gli amanti del giornalismo e della fotografia è l’evento più atteso dell’anno. Si tratta dell’esibizione World Press Photo of the year, la mostra di foto-giornalismo più importante a livello globale, la kermesse nella quale l’arte incontra la cronaca e le notizie si fondono con l’estetica. E’ un evento che permettete al pubblico di rivivere attraverso le immagini i momenti salienti dell’ultimo anno e di apprezzare le doti dei fotografi provenienti da ogni parte del pianeta. Tanti i premi assegnati, dai ritratti alla natura, delle spot news alle notizie di carattere contemporaneo, senza dimenticare sport, general news e tanto altro ancora.Ad aggiudicarsi il premio più importante, quello della foto dell’anno, è stato l’americano John Stanmeyer che, con il suo scatto che immortala un gruppo di migranti africani sulla spiaggia di Djibouti intenti a cercare di captare un segnale dalla vicina Somalia, ha saputo esprimere una serie di concetti della nostra era: tecnologia, disperazione, povertà, migrazione, alienazione, umanità.
Se non avete in programma un viaggio ad Amsterdam non disperate: la capitale olandese è infatti solo il punto di partenza di una mostra itinerante che nel corso dell’anno toccherà diverse città del mondo: dopo l’inaugurazione nei Paesi Bassi si parte per Pozand, in Polonia, si continua con Vienna, poi si vola oltreoceano raggiungendo la città americana di Philadelphia. E ancora Roma (dal 3 al 23 di maggio), Amburgo, Zurigo, Bucarest, per poi tornare a Milano (dall’11 di maggio all’8 di giugno). Ecco che se avete in mente di fare un viaggetto da qualche parte o se volete trascorrere un weekend fuori porta, potreste approfittarne e consultare il calendario delle location di questa favolosa manifestazione: perché non coniugare il piacere di una vacanza con la possibilità di assistere a una mostra di questo calibro? Ne uscirete soddisfatti anche se forse un po’ sconvolti: la World Press Photo of the year è uno dei quegli eventi che ti colpisce e ti tocca nel profondo. E che ti fa sentire un po’ più a contatto con il mondo.