Tutti, il 21 dicembre scorso, sono stati un po’ con il fiato sospeso. Anche i più cinici, perché in fondo la fine del mondo fa paura un po’ a tutti. Ma, in barba ai Maya, siamo sopravvissuti indenni al fantomatico giorno X. E ora che il 2013 è iniziato è tempo di pensare ai nuovi viaggi. E perché non farne uno proprio nelle terre dei Maya, tra il Guatemala e il Messico, in quella penisola dello Yucatan che è stata la terra natale di questa civiltà precolombiana che ha saputo regalare ai posteri immense opere d’arte architettoniche, oltre che patrimoni artistici e scientifici di inestimabile valore?
Lo Yucatan è senza ombra di dubbio la prima tappa di un viaggio archeologico alla scoperta dei resti di questa civiltà: ci sono escursioni che portano in siti che vantano oltre 3mila anni di storia, come Chichen itzà, Ek Balam, Tulum e Coba, solo per citarne alcuni. E’ possibile addentrarsi all’interno di villaggi Maya dove ancora oggi si trovano capanne e, al loro interno, amache per dormire.
Tutto intorno si snoda un paesaggio magnifico, dalla Biosfera di Sian Ka’an (Patrimonio dell’Unesco) ai pozzi colmi d’acqua chiamati cenote, che con le loro stalattiti e stalagmiti sono la vera e propria caratteristica del posto. Tante le attività che attendono i turisti in questo angolo di storia e natura: potrete camminare in una delle molte foreste dello Yucatan, fare un giro in barca tra gli alberi di mangrovie, ammirare fenicotteri rosa e coccodrilli, fare un bagno con le balene o con le tartarughe marine, o immergervi nei fondali da sogno caraibici che si trovano nella adiacente isola di Cozumel.
Non è da meno il Guatemala, cuore della cultura precolombiana: qui la natura selvaggia è intramezzata da grandi testimonianze del passato, che lasciano letteralmente senza parole i visitatori. Tutto è all’insegna della grandezza: spiccano qui alcuni tra i vulcani attivi più alti del pianeta e si trovano le rovine Maya più imponenti. Come quelle di Tikal, la bellissima città abitata tra l’800 a.C. e il 900 d.C., situata nel cuore della foresta pluviale, che l’ha protetta e tenuta nascosta per oltre 11 secoli. Tutto questo non vi basta? Mercati pittoreschi piene di spezie, città coloniali (tra cui spicca Antigua), musei archeologici e mare da sogno faranno tutto il resto.
I Maya non avranno azzeccato (per fortuna) la data della fine del mondo, ma un po’ maghi lo erano per davvero. E ammirando ciò che hanno lasciato ai posteri non potrete che concordare.