La nazione simbolo del 2013 è l’Uruguay

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Dimenticatevi gli Stati Uniti, la Francia, l’Italia, la Gran Bretagna o le altre mete turistiche più gettonate. Il Paese del 2013, la nazione icona dello scorso anno, è un’altra: l’Uruguay. Ebbene sì, a definire il Stato sudamericano nazione simbolo è nientemeno che la celebre rivista britannica The Economist, che è giunta a questa conclusione dopo aver considerato le evoluzioni e le trasformazioni adottate in questo Paese.

Dalle scelte politiche di Tupamaros, l’esponente dell’estrema sinistra che ha devoluto il 90% del suo stipendio allo Stato, alle rivoluzioni sociali come la decisione di rendere legittime le unioni gay o di legalizzare le droghe leggere per mettere a tappeto, una volta per tutte, il mercato nero. Insomma, se c’è una meta che è da visitare, da premiare e da ammirare è questa. Uno stato “modesto ma audace, liberale e amante del divertimento”, come l’ha definito il magazine inglese.

Sono tanti i luoghi da vedere: da Montevideo, capitale di incredibile fascino, dotata di architettura variegata che unisce art decò, design coloniale e stile italiano, a Maldonado, meta sul litorale assolutamente perfetta per gli amanti degli sport estivi. Imperdibile è anche Colonia del Sacramento, considerata patrimonio dell’umanità dall’Unesco, con il suo ponte levatoio in legno, le rovine seicentesche, e la più antica chiesa uruguayana che risale alla fine del 1600. E ancora Piriapolis, circondata da verdi colline e spiagge paradisiache, o Punta del Este con il suo faro di 45 metri d’altezza e i suoi tramonti romantici. Flora, fauna, attenzione per le arti e per la musica: tutto, in questo Paese, è degno di nota.
C’è chi lo chiama la Svizzera del Sud America e in un certo senso questa definizione calza a pennello. E se non avevate in programma di visitarlo, beh, vi conviene cambiare idea. I Paesi in costante trasformazione e in costante divenire sono quelli che regalano maggiori soddisfazioni.
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